Diritto di prelazione

Articolo di Federica Cerchiara

Il diritto di prelazione è quella possibilità di, durante la conclusione di un determinato contratto, a parità di condizione ovviamente, di essere preferito ad altri. Se ad esempio tra "x" e "y" ci fosse un accordo per la vendita di un immobile a €100.000 e un'altra persone volesse subentrare per comprarlo, non potrebbe. La persona "x" è obbligato a vendere a "y", per l'accordo stipulato. Se però non volesse più acquistarlo, allora "x" avrà la possibilità di venderlo a chi gli pare, alle stesse condizioni però proposte in precedenza. Infatti il diritto di prelazione consiste nel diritto di essere preferito ad altri nella conclusione di un contratto alle stesse condizioni.

Esistono inoltre due tipi di prelazione, quella volontaria e quella legale.

La prelazione volontaria pasce tra un accordo tra le parti, ad esempio un contratto di prelazione per la vendita di un immobile. (come abbiamo detto precedentemente).

La prelazione legale invece è prevista dalla legge in specifiche situazioni, come ad esempio nel caso di immobili locati, di arredi o di terreni.

 

Come funziona nello specifico:

- Il proprietario decide di vendere un bene (immobile): deve comunicare la sua decisione al prelazionario (il soggetto che ha diritto alla prelazione, all'accordo).

- La comunicazione deve avvenire secondo le modalità previste dalla legge o dal contratto.

- Il prelazionario ha un certo periodo di tempo per accettare o meno

-  Se decide di stipularlo, deve comunicarlo al proprietario e stringere il contratto alle stesse condizioni offerte agli altri.

 

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