Le imposte sull'acquisto della casa:

Articolo di Federica Cerchiara

Chi acquista casa è tenuto a pagare le cosiddette “imposte di registro”, o all’alternativamente dell’IVA, oltre a quelle ipotecarie e catastali. Se il venditore è un privato, un’impresa “non costruttrice” oppure un’impresa costruttrice che ha finito i lavori da più di 4 anni (valgono anche ristrutturazioni” le imposte da pagare saranno le seguenti: imposta di registro 7% - imposta ipotecaria 2% - imposta catastale 1%.

Se l’impresa è una ditta costruttrice (o che ha ristrutturato) e vende entro i 4 anni pagherà le seguenti cifre:

IVA al 10% (o 20% se immobile di lusso) – imposta di registro €168,00 (fissa) – imposta ipotecaria €168,00 (fissa) – imposta catastale €168,00 (fissa)

Le imposte sono versate dal notaio al momento della registrazione dell’atto. Le imposte proporzionali si pagano sul prezzo, salvo che ricorrano le condizioni per richiedere nell’atto notarile di acquisto l’applicazione della clausola “prezzo-valore”. Questo vuol dire che si dichiara il prezzo pagato, per poi pagare le imposte proporzionali sul valore catastale dell’immobile solo se la vendita ha per oggetto immobili a uso abitativo oppure l’acquirente è una persona fisica che non agisce nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali. Infine l’atto è soggetto a imposta di registro. Gli onorari notarili sono inoltre ridotti del 30 per cento. Il meccanismo del prezzo-valore si applica a condizione che nell’atto sia indicato l’intero prezzo pattuito: se viene occultato, anche in parte, il corrispettivo pattuito le conseguenze e le sanzioni sono molto salate.